
Il latte e i suoi derivati sono presenti nelle raccomandazioni nutrizionali ufficiali di tutti i paesi del mondo. In Italia le “Linee guida per una corretta alimentazione” elaborate dall’Inran, oggi Cra, suggeriscono un consumo quotidiano del latte e dei suoi derivati, yogurt e formaggi. La funzione principale di questo gruppo di alimenti è quella di fornire calcio in forma biodisponibile, ossia facilmente assorbibile e utilizzabile, fondamentale per prevenire l’osteoporosi e garantire la salute di ossa e denti.
Il latte e i derivati, inoltre, contengono proteine di ottima qualità biologica e alcune vitamine, soprattutto la B2, o riboflavina, e la A. La prima, che è stata chiamata originariamente lattoflavina, perché presente in quantità notevole nel latte, è costituente di diversi sistemi enzimatici che intervengono nei processi ossido riduttivi cellulari e interviene anche in molte altre reazioni, compresa la sintesi dell’acido folico. La vitamina A è invece indispensabile per il meccanismo della visione e per la differenziazione cellulare e necessaria per il sistema immunitario.
Nel latte, se pure in quantità più modeste, sono presenti anche le vitamine E, sotto forma di alfa tocoferolo, la D e la K. L’alfa tocoferolo è la principale tra le 8 forme presenti in natura della vitamina E, nota per le sue proprietà antiossidanti, mentre la vitamina D tra le sue funzioni annovera la stimolazione dell’assorbimento del calcio e del fosforo a livello intestinale;
la regolazione dei livelli plasmatici di calcio. Nonostante le mille qualità del latte, gli italiani consumano solo una porzione di latte o yogurt al giorno. Qualunque sia l’apporto calorico della dieta che si segue, invece, bisognerebbe sempre mangiare almeno 3 porzioni al dì di latte o yogurt da 125 g, una delle quali potrebbe essere sostituita due o tre volte a settimana da una porzione da 100 g di formaggio fresco o da 50 g di formaggio stagionato.
Fonte: E-R